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Casalinghi Fornaro

vetrina Storica del negozio Casalinghi Fornaro

Dietro il bancone del negozio di casalinghi sul corso di Porta Romana a Milano ci sono il Papà Adriano con i figli Stefano ed Eleonora.

A noi, terza generazione, l’onore di poter raccontare l’origine di questa storia.

Il nostro nonno Stefano nasce a Pavia nel 1906. È figlio di un mediatore di granaglie (figura ormai scomparsa)  e di una massaia.

Lo spirito della trattativa imparato guardando il padre nelle fiere della zona è una caratteristica che lo spinge a spostarsi a Milano in cerca di lavoro e successo. Un passo coraggioso per chi aveva avuto un’istruzione limitata e veniva da quella che allora era aperta campagna.

All’età di 14 anni circa, quindi due anni dopo la fine della prima Guerra Mondiale, viene a Milano e inizia a lavorare come fattorino presso la ditta” La Ceramica” di proprietà Svizzera in Via Torino a Milano, dove rimarrà per 25 anni. Il lavoro è impegnativo ma le soddisfazioni sono tante. Lo spirito imprenditoriale che lo contraddistingue è già evidente e gli attestati di merito e le promozioni arrivano in breve tempo.

Nel 1931 si sposa con Anita giovane impiegata,conosciuta in quello che era il punto di ritrovo dei giovani di una volta , la sala da ballo.

Nel 1945 quando la seconda Guerra Mondiale è agli sgoccioli, il nonno Stefano, dopo 25 anni di lavoro, è Capo Reparto Responsabile Acquisti;  il massimo livello raggiungibile all’interno della Ditta, soprattutto per uno venuto dalla campagna con solo la quinta elementare e con un sogno nel cassetto: avviare un’attività in proprio.

Il 28 Novembre 1945 apre ufficialmente la Casalinghi Fornaro. Le difficoltà sono tante,dovute agli anni difficili appena trascorsi. Mancano tutti i beni di prima necessità tant’è che anche le vetrine sono divise in pannelli di semplice vetro invece che da una vetrata unica come sarà in seguito. 

L’insegna, ancora prima del nome ( che apparirà nei rinnovi successivi) reca le diciture TERRAGLIE-VETRERIE (vedi foto)

Per il figlio Adriano nato nel 1935, gli anni della ricostruzione fanno da sfondo a lunghe corse in bicicletta per effettuare le consegne, seguendo la scia del filobus, nell’incessante andirivieni dettato dalle esigenze quotidiane dei milanesi.

Si lavora giorno e notte perché  le necessità erano molteplici: i bicchieri, i piatti, le posate, ma anche tanti altri articoli di prima necessità come le lanterne a petrolio, i catini per lavarsi, le trappole per topi e le ghiacciaie.

Adriano lavora a tempo pieno e studia Inglese e Tedesco alle scuole serali. 

Nel 1960 c’è una svolta importante. Il nonno Stefano con altri 11 soci fonda l’ARAC (aziende riunite acquisti collettivi) l’ associazione ha lo scopo di fare acquisti in numeri piu’ elevati, ottenendo prezzi piu’ competitivi. E la cooperativa cresce molto in fretta. 

Il nonno Stefano , in qualità di socio fondatore, aveva sempre svolto incarichi direttivi. Ruolo molto impegnativo, ma aver fondato un’associazione cosi’ importante a Milano, crea  un grande passo avanti nei rapporti con le aziende fornitrici che, per la prima volta, devono sottostare alle regole dei negozianti.

Intorno agli anni 60 il nonno Stefano viene eletto nel consiglio direttivo del  settore Casalinghi/Ferramenta dell’Unione Commercianti. Questa nomina si rivelerà una piacevole tradizione di famiglia tramandata dopo alcuni anni al figlio Adriano e poi al nipote Stefano che ricopre oggi il ruolo di Presidente del Consiglio Direttivo di Categoria.

Nel 1964, Adriano incontra Lidia che sposa dopo soli 8 mesi. Lidia inizia subito a lavorare in negozio sotto il severissimo controllo dei nonni Stefano e Anita che fungono da maestri di vita e di lavoro. Dopo 2 anni nasce Eleonora. 

Stefano e Anita si ritirano dall’attività quando Stefano è colpito dalla SLA, all’epoca malattia quasi sconosciuta. Due mesi dopo la morte di Stefano senior nasce il secondo figlio di Lidia e Adriano che si chiamerà Stefano in memoria del nonno che non ha conosciuto.

Nel 1994 Stefano deciderà di continuare l’attività di famiglia. Le generazioni cambiano, ma i clienti affezionati restano.

Nel 2002 la sorella Eleonora decide, dopo la nascita del suo secondo figlio, di impegnarsi nell’attività di famiglia.

Per i Fornaro il passaggio alla terza generazione è dunque felicemente compiuto.

In anni di grandi cambiamenti , trasformazioni di stili di vita, esigenze e richieste, Stefano ed Eleonora cercano di adeguarsi con intraprendenza ed energia proponendo nuove  idee “al passo con i tempi”. Si utilizzano strumenti  relativamente “nuovi” quali le mail per tenere aggiornati i clienti delle novità di mercato, si condivide la sempre piu’ crescente passione per il cibo, organizzando prima dimostrazioni aperte con degli chef e poi veri e propri corsi di cucina che si tengono  in negozio tutti i lunedi mattina.

Per continuare ad essere “credibili” come i nonni e i genitori prima di loro, bisogna esprimere una sensibilità e un impegno concreto anche verso temi mai presi in considerazione.L’ambiente per esempio.   Stefano ed Eleonora fanno la loro parte. Scelgono marchi che mantengano gli standard piu’ elevati anche dal punto di vista dell’eco-compatibilità a cominciare dagli imballaggi ecologici, fino ai processi produttivi ad impatto zero.

Le consegne si fanno ancora in bicicletta (come il nonno e il papà prima di loro), i sacchetti sono  biodegradabili e riciclabili al 100%. Anche la comunicazione digitale che sostituisce quella cartacea è un modo per rispettare l’ambiente.

Gli acquisti cambiano perché le abitudini  cambiano. Nasce il rito dell’happy hour, del brunch. Si scelgono articoli nuovi in base alle esigenze nuove.

Fino ad  arrivare a oggi, mantenendo lo stesso entusiasmo, proponendo sempre cose nuove, per soddisfare i preziosissimi clienti abituali che storicamente ci seguono e che meritano tutto il nostro impegno cosi’ come quelli piu’ recenti e quelli potenziali.

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